Monache certosine

Le certosine sono religiose di voti solenni.

La beata Beatrice d'Ornacieux in un dipinto di Daniele Crespi

Storia

Le origini del ramo femminile dell'Ordine certosino sono piuttosto oscure: il primo monastero femminile (quello di Prébayon, in Provenza), originariamente soggetto alla regola di san Cesario d'Arles, si affiliò all'ordine tra il 1140 e il 1150 (sotto il priorato di Giovanni a Montrieux).[1]

Le monache osservarono sempre la stessa regola dei religiosi maschi; solo dopo il concilio Vaticano II vennero elaborati statuti autonomi, approvati e promulgati dal capitolo generale del 1973. Le monache dipendono dal ministro generale dei monaci; ogni monastero è autonomo ed è retto da una priora coadiuvata, nell'esercizio delle sue funzioni, da alcune ufficiali (la vicepriora, la procuratrice, la maestra delle novizie...).[1]

Dati statistici

Alla fine del 2005 i monasteri femminili certosini erano 4 e le religiose (tra professe e novizie) erano 49.[2]

Note

  1. ^ a b DIP, vol. II (1975), coll. 772-782, voce a cura di certosina anonima.
  2. ^ Ann. Pont. 2007, p. 1524.

Bibliografia

  • Annuario Pontificio per l'anno 2007, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007. ISBN 978-88-209-7908-9.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (10 voll.), Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Voci correlate

  • Beatrice d'Ornacieux
  • Margherita d'Oingt
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