Danilo Martelli

Danilo Martelli
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo centrocampista, difensore
Carriera
Giovanili
1940-1941 Marzotto Manerbio
Squadre di club1
1941-1946  Brescia99 (26)
1946-1949  Torino72 (10)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 
Modifica dati su Wikidata · Manuale

Danilo Martelli (Castellucchio, 27 maggio 1923 – Superga, 4 maggio 1949) è stato un calciatore italiano, di ruoli centrocampista e difensore. Morì, assieme ai compagni di squadra e ad alcuni dirigenti, nella tragedia di Superga.

Caratteristiche tecniche

Era un mediano che giocava anche come terzino su entrambe le fasce.

Carriera

Esordì con il Marzotto Manerbio in serie C, nella stagione 1940-41; passò poi al Brescia con cui disputò due stagioni di Serie B dimostrando anche una certa propensione al gol. Nel 1943 le rondinelle conquistarono la promozione in massima serie, ma poterono giocare solo al termine della Seconda guerra mondiale, nel primo campionato postbellico, con due gironi regionali. Il Brescia ottenne il quarto posto nel girone dell'Alta Italia, perdendo poi lo spareggio con il Milan per il girone finale. Tuttavia Martelli si mise in luce e fu notato dai dirigenti granata, per cui raggiunse il Torino nel 1946.

Con le sue 72 presenze e 10 reti, contribuì agli scudetti del Grande Torino degli anni 1947, 1948 e 1949. Valentino Mazzola gli consigliava sempre di essere «più cattivo».

Fu al centro di un fatto curioso: il Toro aveva necessità di vendere qualcuno per riassestare le proprie finanze e aveva pensato di cedere Martelli, nuovo astro nascente e appetito da molte squadre. I suoi compagni organizzarono una specie di autotassazione per arrivare alla metà della cifra che l'avrebbero pagato le altre squadre, pur di far rimanere Danilo in granata[1].

Amava cantare, era la sua seconda passione. Aveva cantato anche alla radio: «Non si sa mai, se Novo non mi volesse più e quando smetterò di prendere a calci il pallone...!».[senza fonte]

Danilo Martelli (al centro in piedi) e gli amici a Piadena 23-6-1945.

Insieme a Valerio Bacigalupo e Mario Rigamonti faceva parte del famigerato Trio Nizza, tre giocatori del Grande Torino che vivevano insieme in un piccolo appartamento in via Nizza a Torino.

Martelli è sepolto presso il cimitero del suo paese natale, Castellucchio.

Riconoscimenti

Lo stadio di Mantova gli è stato intitolato dopo la tragedia di Superga.

In seguito, due squadre di calcio della provincia di Cremona (Piadena) e Mantova (Castellucchio), nacquero o cambiarono denominazione per ricordare il suo passato calcistico: il G.S. Danilo Martelli di Piadena perché nel tornare a casa a Castellucchio prendeva il treno a Brescia e scendeva a Piadena dove era legato a molti amici ed ex compagni di squadra con cui durante l'estate giocò diversi tornei; la U.S. Danilo Martelli di Castellucchio, sua città natale.

Palmarès

Torino: 1946-1947, 1947-1948, 1948-1949

Note

  1. ^ R. Ossola-F. Tavella, "Il romanzo del Grande Torino", Newton & Compton, Roma, 1993, pagg. 203-204.

Bibliografia

  • Me Grand Turin, di Sauro Tomà, Torino 1988.
  • 1950/2000 Gruppo Sportivo Danilo Martelli Piadena - Cinquant'anni di calcio, amicizia e impegno, edito dalla Pro Loco e dal Comune di Piadena, luglio 2000.

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Danilo Martelli

Collegamenti esterni

  • (DEENIT) Danilo Martelli, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG. Modifica su Wikidata
  • Danilo Martelli, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH. Modifica su Wikidata
  • Dario Marchetti (a cura di), Danilo Martelli, su Enciclopediadelcalcio.it, 2011.
  Portale Aviazione
  Portale Biografie
  Portale Calcio
  Portale Catastrofi