Cultura del cimitero H

Estensione delle culture dello Swat e del cimitero H.

La cultura del cimitero H si sviluppò nella parte settentrionale della civiltà della valle dell'Indo nel 1700 a.C., intorno alla porzione occidentale del Punjab. Prende il nome da un cimitero rinvenuto nell'area H di Harappa.

Resti di questa cultura sono stati datati fra il 1900 e il 1300 a.C.. Assieme alla cultura dello Swat e alla cultura della ceramica colorata in ocra viene vista da alcuni studiosi come il nucleo della civiltà vedica.

La cremazione in India è attestata per la prima volta nei contesti di questa cultura. I Rig Veda contengono riferimenti a questa pratica, nel passo RV 10.15.14 gli antenati "sia cremati (agnidagdhá-) che non cremati (ánagnidagdha-)" vengono invocati.[1][2]

Fra le principali caratteristiche di questa cultura vi sono:[3]

  • la cremazione dei resti umani. Le ossa venivano successivamente poste in urne cinerarie dipinte. Questa usanza è completamente differente da quella della civiltà della valle dell'Indo dove i corpi venivano inumati in bare di legno;
  • ceramica rossastra dipinta di nero con raffigurazioni di antilopi, pavoni e motivi solari e stellari;
  • espansione degli insediamenti verso est;
  • coltivazione intensiva del riso;
  • apparente interruzione dei traffici commerciali della civiltà della valle dell'Indo;
  • uso continuato dei mattoni in fango per le costruzioni.

Note

  1. ^ Dudi, Amar Singh. Ancient India History. Neha Publishers and Distributors (January 10, 2012). Ch. 9. Vedic Religion, Rituals. ISBN 978-93-80318-16-5.
  2. ^ Sabir, N. Heaven Hell OR??. Publisher: Xlibris (October 7, 2010). P. 155. ISBN 1453550119.
  3. ^ Copia archiviata, su pubweb.cc.u-tokai.ac.jp. URL consultato il 26 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2009).

Bibliografia

  • Kenneth A. R. Kennedy, God-Apes and Fossil Men: Palaeoanthropology of South Asia, Ann Arbor, University of Michigan Press, 2000.
  • Jonathan Mark Kenoyer, The Indus Valley tradition of Pakistan and Western India, in Journal of World Prehistory, vol. 5, n. 4, 1991a, pp. 1–64, DOI:10.1007/BF00978474.
  • Jonathan Mark Kenoyer, Urban Process in the Indus Tradition: A preliminary model from Harappa, in Meadow, R. H. (ed.) (a cura di), Harappa Excavations 1986-1990: A multidiscipinary approach to Third Millennium urbanism, Madison, WI, Prehistory Press, 1991b, pp. 29–60.
  • J. P. Mallory e D. Q. Adams, Encyclopedia of Indo-European Culture, London and Chicago, Fitzroy-Dearborn, 1997, ISBN 1-884964-98-2.
  • Sasanka Sekhar Sarkar, Ancient Races of Baluchistan, Panjab, and Sind, 1964.
  • Jim G. Shaffer, The Indus Valley, Baluchistan and Helmand Traditions: Neolithic Through Bronze Age, in R. W. Ehrich (a cura di), Chronologies in Old World Archaeology, Second, Chicago, University of Chicago Press, 1992, I:441–464, II:425–446.
  • http://www.harappa.com, su harappa.com.
  • http://pubweb.cc.u-tokai.ac.jp/indus/english/3_1_01.html, su pubweb.cc.u-tokai.ac.jp. URL consultato il 5 luglio 2012 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2006).
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