Andrea Valiante
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Andrea Valiante Capozio (Jelsi, 1º dicembre 1761 – Isola di Pantelleria, 8 ottobre 1829) è stato un militare, rivoluzionario e massone[1] italiano. Fu un ufficiale dell'esercito della Repubblica Napoletana.
Biografia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/02/Colonnello_e_rivoluzionario_della_Repubblica_napoletana_del_%2799.jpg/220px-Colonnello_e_rivoluzionario_della_Repubblica_napoletana_del_%2799.jpg)
La sua infanzia la trascorse nel seminario dei padri gesuiti di Benevento, fino a quando il 21 marzo 1783 sposa Maria Concetta Mutarelli. Risiede per lunghi periodi tra Benevento e Napoli, dedicandosi al commercio del grano insieme a suo cognato Domenico. Qui a Napoli conosce le idee provenienti dalla Francia rivoluzionaria e le adotta. Infatti nel 1795, in seguito ad una denuncia, viene rinchiuso per le sue attività rivoluzionarie filo-francesi nel castello di Sant'Elmo. Solo grazie all'ambasciatore francese a Napoli, Andrea Valiante sarà scarcerato nel 1798[2].
L'esperienza repubblicana, l'esilio e il decennio francese
Il 23 gennaio 1799, l'esercito francese, comandato da Championnet entra a Napoli, facendo decadere il Regno delle Due Sicilie. Dalla capitale partono quindi vari emissari democratizzatori come Valiante, che nominato "Commissario" del Sannio, insedia il suo quartier generale a Campobasso presso la casa del barone Jannucci[2].
Questo potere durò fino al 6 giugno 1799, quando l'armata realista di De Cesare entrò a Campobasso, facendo scappare Valiante verso Napoli (dove otterrà il grado di colonnello) e poi da qui a Tolone. Da Tolone si sposterà a Marsiglia, dove lavorerà presso il Deposito dei rifugiati.
Note
- ^ Ruggiero Di Castiglione, La Massoneria nelle Due Sicilie nel '700, Vol. IV. Le Province (Campania, Abruzzi, Molise, Puglie, Basilicata e Calabrie), Gangemi Editore, 2012, p. 94.
- ^ a b Giorgio Palmieri, Antonio Santoriello, Jelsi: Storia e tradizioni di una comunità, Foggia, Edizioni Enne, 2005, pp. 47-64, SBN IT\ICCU\MO1\0000361.
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