Acrophyseter deinodon
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Stato di conservazione | |
Fossile Periodo di fossilizzazione: Miocene | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Cetacea |
Sottordine | Odontoceti |
Superfamiglia | Physeteroidea |
Famiglia | Incertae sedis |
Genere | † Acrophyseter Lambert et al., 2008 |
Specie | † A. deinodon |
Nomenclatura binomiale | |
Acrophyseter deinodon Lambert et al., 2008 |
Acrophyseter deinodon Lambert et al., 2008 è un mammifero estinto, appartenente ai cetacei. Visse nel Miocene superiore (Messiniano, circa 6 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Sudamerica (Perù).[1]
Descrizione
L'aspetto di questo animale doveva richiamare quello degli attuali capodogli. Il nome generico, Acrophyseter, deriva dalla parola greca akros (acuto) e Physeter (il nome scientifico del capodoglio), per indicare un cranio corto e appuntito, rivolto all'insù ma simile a quello del capodoglio. Al contrario delle forme attuali, Acrophyseter era di dimensioni relativamente piccole (circa 4 metri di lunghezza) e possedeva denti sia sulla mascella (dodici paia) che sulla mandibola (tredici paia). Questi denti erano grandi e acuminati, ben infissi negli alveoli; l'epiteto specifico, deinodon, deriva dal greco deinos (terribile) e odon (dente). Nella parte posteriore della mandibola, i denti erano vicini gli uni agli altri.
Paleoecologia
Acrophyseter era sicuramente un predatore, a causa della presenza degli enormi denti aguzzi. Poiché questi denti, nella parte posteriore della mandibola, erano molto vicini gli uni agli altri, si suppone che fossero utilizzati per tagliare; ciò indica un diverso tipo di nutrimento rispetto ai capodogli attuali, che utilizzano una sorta di risucchio e sono oltretutto privi di denti nella mascella. È probabile che Acrophyseter si nutrisse di prede piuttosto grandi, come cetacei più piccoli (Piscolithax), pinnipedi come Acrophoca e pinguini come Spheniscus urbinai, che vivevano nello stesso ambiente in quel periodo.
Tassonomia
Acrophyseter venne descritto per la prima volta nel 2008, e i suoi resti fossili sono stati ritrovati nella formazione Pisco, in Perù. Alcune caratteristiche del cranio, come la taglia dei denti e la presenza di smalto dentario (che gli attuali capodogli non hanno) indicano che Acrophyseter era probabilmente un parente alla lontana delle forme attuali.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/99/Acrophyseter_deinodon.jpg/220px-Acrophyseter_deinodon.jpg)
In particolare, analisi filogenetiche indicherebbero che Acrophyseter sia il sister group di un gruppo comprendente Brygmophyseter e Zygophyseter, e di un gruppo comprendente Aulophyseter e gli attuali fiseteroidi (i cogia e il capodoglio).
Note
- ^ (EN) Acrophyseter deinodon, in Fossilworks. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
Bibliografia
- (EN) Lambert, O.; Bianucci, G.; Demuizon, C., A New Stem-Sperm Whale (Cetacea, Odontoceti, Physeteroidea) from the Latest Miocene of Peru, in Comptes Rendus Palevol, vol. 7, Elsevier Masson SAS, 2008, pp. 361–369.
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Collegamenti esterni
- (EN) Acrophyseter deinodon, su Fossilworks.org.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/47/DNA.png/24px-DNA.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c8/P_Elephant.png/25px-P_Elephant.png)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/68/T-rex_stub.png/25px-T-rex_stub.png)